domenica 30 agosto 2015

ELOGIO DELLA FOLLIA



"Le ragazze ai miei tempi erano molto educate e questo è il motivo per cui ora soffriamo tutte di colite.”

 
Da qualche parte devo aver letto che ogni tot anni si cambiano i gusti alimentari. 
E' una specie di riflesso automatico, contro il quale non si può fare nulla. 
Andate a dormire dopo aver rifiutato con sdegno una macedonia perché no, la frutta servita in questo modo non vi piace-e vi svegliate al mattino con una voglia matta di affondare il cucchiaio in una insalatiera, piena zeppa di tutto il ben di dio che il fruttivendolo vi può offrire, immersa in liquidi sciropposi e dolciastri. E da lì in poi, andrà sempre così, fino a quando le pagine del calendario non vi diranno che siete giunti ad un nuovo punto di svolta. 
Bene, non so se questa teoria sia davvero fondata, ma potrei applicarla a me stessa, nel caso dei gusti letterari. 
Perchè è fuori di dubbio che, da qualche tempo a questa parte, li abbia cambiati.
Altrimenti, non solo non avrei finito Tutte le famiglie sono psicotiche, ma neppure me lo sarei goduto come ho fatto, dalla prima all'ultima riga.

Semmai, di fronte a uno solo degli esemplari qui descritti, sarei rapidamente retrocessa, con un'espressione di malcelato orrore sul viso. 

Intanto, due sono malati di AIDS- e non lo sono tanto per dire:ulcere, medicine, piaghe, emorragie e sanguinamenti vari, che ritornano puntuali, a ricordarti che le malattie tutto sono,fuorchè un espediente letterario; 

poi abbiamo un depresso vero, cioè uno di quelli che prenderesti a sberle dal mattino alla sera-e di nuovo perchè questa è la depressione vera, non quella roba nostalgica da Sensucht romantica,che magari possiamo anche provare a raddrizzarla in qualche modo;

e poi, in ordine sparso: 

la pronipote di Mary Ingalls della Casa nella Prateria

una femen dal nome improponibile

una seconda moglie modello Samantha Fox

e un primo-secondo marito che incarna il peggio del peggio degli stereotipi, da quello dell'ex ragazzone a stelle&strisce a quello del padre che non trova altra misura che le botte, nel definire il suo rapporto coi figli maschi e l'adulazione, nel caso della figlia femmina. Che, per inciso, è fuori norma pure lei, mutilata dalla nascita e prossima ad un lancio nello spazio. E' questa l'occasione che vede finalmente riunita la famiglia Drummond, nel nome dell'ospitalità della Nasa, in una sorta di moderno bestiario dal quale non possono che scaturire le avventure più esilaranti,assurde, grottesche, tutte sul crinale della legalità, se non addirittura della verosimiglianza.

Ora, come dicevo all'inizio, questo new deal letterario spiazza anzitutto la sottoscritta. Ragion per cui, quando sono arrivata in fondo, soddisfatta,divertita e pure intenerita, la prima cosa che ho fatto è stata quella di andarmi a leggere le recensioni sul romanzo, alla ricerca di una spiegazione che potesse rendere ragione di questo stato d'animo.
Non l'ho trovata- ve lo preannuncio.
Troppi riferimenti "alti", troppi affondi nel cinema, troppi confronti con la produzione precedente di un autore che non conoscevo prima dell'altro ieri. 
E allora, provo a darmela da sola, questa benedetta spiegazione, cercandola nell'unico baluardo che ancora resiste al cambiamento, vale a dire lo stile della narrazione. 
Che scorre fra il distacco che ti permette di ridere anche delle tragedie della vita e, nel contempo, la simpatia con cui l'autore guarda ai suoi personaggi, regalando alla storia un lieto fine e al lettore la grande occasione di affezionarsi a loro, in barba alle convenzioni, ai pregiudizi, a ciò che è normale e ciò che non  lo è, in una sorta di "affratellamento universale" nel nome di una anormalità che,a ben guardare,  è l'unica vera regola che regga la nostra vita.
O,quanto meno, la sua parte migliore.

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